II Trittico del Santissimo Salvatore è collocato nell’omonima cappella a sinistra prima della sacrestia e consta di due parti: le tavole dipinte risalenti all’XI secolo (esposte in alto al centro della cappella) e il rivestimento argenteo (dal 1996 collocato entro una teca per garantire particolari condizioni di conservazione). Il Trittico è una tempera su tavola, eseguita con grande profusione d’oro e munita di due sportelli laterali. La tavola centrale raffigura Cristo risorto in trono, rivestito del pallio; lo sportello di sinistra la Madonna Avvocata, quello di destra San Giovanni Evangelista. La figura del Salvatore colpisce per la ieratica maestà e rientra fra le immagini laziali derivate da quella acheropita di San Giovanni In Laterano (V-VI sec.). Nella parte inferiore dello sportello di sinistra è raffigurata la scena della Dormitio Mariae, narrata secondo i vangeli apocrifi, secondo cui la Madonna, nel momento della sua morte fu circondata dagli Apostoli e Cristo la accolse per portarla in paradiso (l’anima di Maria è raffigurata come una fanciulla). Specularmente, lo sportello di destra raffigura nella sua parte sottostante la scena del transito dell’evangelista Giovanni. Entrambi questi riferimenti sono da ascrivere alla primaria funzione del Trittico che, con ogni probabilità, venne realizzato per dare vita alla processione medievale per la solennità dell’Assunta. Il Santissimo Salvatore compiva una “peregrinatio” notturna che toccava le mura cittadine di Tivoli e questo rito ancora oggi viene ripetuto nella festa dell’Inchinata, vissuta in Duomo con particolare devozione.
La copertura argentea risale principalmente al 1449 ed è considerata un capolavoro dell’oreficeria toscana del Rinascimento. Il rivestimento dei due sportelli venne realizzato a spese della nobile Caterina Ricciardi, membro della Confraternita del Santissimo Salvatore. Gli sportelli sono decorati a sbalzo con le figure dei quattro Evangelisti, la scena dell’Annunciazione e le immagini dei Santi Pietro, Paolo, Lorenzo e Alessandro. Il pannello centrale fu rifatto invece su iniziativa del priore Antonio Scensi, come indica l’iscrizione alla base del catino sormontato dalle cuspidi. Durante la settimana dell’Assunta (14-22 agosto) la coperta argentea viene montata sulla macchina processionale e rivestita del tradizionale manto rosso.